CORSO PRE MATRIMONIALE LAICO
DUE
…. E VISSERO FELICI E CONSAPEVOLI
In una relazione di coppia i partner si scelgono reciprocamente e inconsapevolmente mediante un'unione emotiva e psicologica, risultato dell’incontro tra due esperienze di vita.
Una relazione solida deve attraversare fasi diverse che vanno dall’innamoramento, dove prevalgono passione e irrazionalità, a momenti di affettività diffusa, fino al progetto e alla condivisione. Le coppie sane, abituate al confronto, al dialogo, aperte all’Altro, effettuano senza troppe difficoltà questi passaggi e sono in continua evoluzione per affrontare le mutate esigenze e i diversi cicli di vita.
Confronto, dialogo e apertura all’Altro, attitudini che oggi devono essere rivalutate.
Le relazioni del XXI secolo sembrano rifarsi a concetti di appagamento e condivisione social, ma le relazioni umane necessitano dell’incontro con l’Altro.
Dimenticarsi del nutrimento necessario alle relazioni umane in ragione di un appagamento immediato e individuale rischia di creare all’interno della coppia distanze sempre più ampie, fino a diventare incolmabili.
CONTENUTI E DURATA
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Il corso si rivolge alle coppie che desiderano dare o confermare stabilità al progetto di vita insieme attraverso il matrimonio, l’unione civile o la convivenza.
Questo percorso vuole essere un momento di confronto e condivisione che aiuterà le coppie ad approfondire il senso della vita a DUE, individuando il proprio progetto generativo.
Partendo dalla storia delle rispettive famiglie d’origine, i partner verranno invitati a riflettere sui valori che porteranno a fondamento del nuovo nucleo familiare. ​
Sono previsti cinque incontri così articolati:
Il passaggio dalla famiglia d’origine al nuovo nucleo familiare:
nel primo incontro verrà evidenziato come la conoscenza del patrimonio di esperienze familiari di ciascuno può essere messo a disposizione della coppia.
Le fasi di sviluppo della relazione affettiva:
si esploreranno i cambiamenti relazionali nei passaggi dei cicli di vita della coppia, da figlio a coniuge a genitore.
Aspetti giuridici:
nell’incontro verranno illustrati diritti e doveri previsti dalla nostra legislazione nelle diverse forme di unioni disciplinate dal nostro diritto: matrimonio, unione civile, convivenza.
La coppia in intimità e nella gestione di denaro e patrimonio:
l’incontro sarà dedicato alla sessualità e ai temi ad essa connessi nonché alla gestione condivisa del denaro e dei beni.
Laboratorio artistico:
nell’ultimo incontro le coppie saranno invitate a creare lo stemma familiare rappresentativo della loro unione.
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DESTINATARI
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Il corso è rivolto a tutte le coppie, eterosessuali e omosessuali, che si affacciano al matrimonio, all’unione civile o alla stabile convivenza.
Il corso è strutturato per piccoli gruppi ed è anche possibile prevedere incontri per singole coppie.
PROFESSIONISTI
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Eliana Girtanner: psicologa, psicoterapeuta, esercita la libera professione a Milano e Seregno, è stata Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Milano e Consulente Tecnico d’Ufficio in materia di famiglia.
Bona Guidobono Cavalchini: psicologa, psicoterapeuta, mediatrice familiare, esercita la libera professione a Milano e svolge attività di Consulente di Parte in materia di famiglia, è stata Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Milano e avvocato del Foro di Milano.
Valentina Selini, arteterapeuta
Mariella Girtanner, sociologa educatrice
Sarà presente un avvocato esperto nel Diritto di Famiglia.
racconto familiare
Oggi che la scienza ha addirittura superato la certezza che ci ha accompagnati da sempre rispetto alla maternità siamo chiamati a interrogarci sul concetto di genitorialità. Non solo non possiamo più ancorarci al dato fisico inconfutabile della gravidanza per stabilire almeno chi è madre, ma il concetto stesso di genitorialità è stato completamente rivisitato: non più un uomo e una donna per essere genitori e avere dei figli.
In questo nuovo ordine sociale, appare chiaro come i protagonisti si possano moltiplicare, assumendo, ciascuno, una posizione di fondamentale importanza nella genesi del soggetto.
Oggi la genitorialità non è più un’entità monolitica, unica e indivisibile ma è costituita da un insieme di individui che intervengono in momenti successivi e interdipendenti. I bisogni di ciascuno di questi attori sono complementari e si sommano creando dei rapporti di scambio, di do ut des, dove si intrecciano bisogni di ricevere e bisogni di donare, creando quei legami che hanno permesso al bambino di esistere. Quei legami che hanno reso possibile una relazione di attaccamento tra quel bambino e i suoi genitori.
In questa prospettiva, è genitore non più chi ha generato la vita ma chi ne ha reso possibile l’esistenza.
Questa nuova definizione di genitorialità richiede però il difficile superamento di una questione ontologica, quella delle origini.
La ricerca delle origini è la ricerca di un inizio: tutto deve avere un inizio per poter essere compreso, ma ogni volta che arriviamo a un punto fermo, questo apre altri interrogativi che ci portano alla ricerca di un’altra origine. Così facendo, rischiamo di sprofondare nell’abisso, sempre più in fondo, nella vana speranza di arrivare a un inizio. Perciò abbiamo bisogno di creare dei punti fermi, dei riferimenti, dei limiti, dare un nome e descrivere la storia di un inizio, come abbiamo fatto con il Big Bang.
Oggi che l’evento nascita sta perdendo le certezze che lo hanno accompagnato per millenni, le origini non possono essere intese solo in senso biologico. Con la nascita, il bambino viene al mondo, ma nella relazione trova legittimazione a esistere.
La scienza, se da un lato ci fornisce gli strumenti per superare i limiti, non ci fornisce le rappresentazioni condivise per accogliere simbolicamente le nuove trasformazioni.
Allora come dar voce al romanzo famigliare?
Per conoscersi e amarsi occorre darsi a conoscere, raccontarsi vicendevolmente per poter costruire una storia che sigli il legame. È possibile modificare il sentimento intimo di una persona agendo sui racconti che la circondano, su ciò che si dice e su come lo si dice.
Grazie allo strumento verbale, si può far rivivere il passato, come a teatro, sotto forma di rappresentazioni. Non si tratta di far tornare il tempo, è sufficiente utilizzare alcuni brandelli di memoria, anche solo emotiva, per comporre una rappresentazione di sé e poi mettersi in scena per recitare di nuovo lo stesso racconto.
Un racconto non è il ritorno al passato, è una riconciliazione con la propria storia. Si rimette a posto un’immagine, si dà coerenza agli eventi, si da un nome ai sentimenti.
DESTINATARI, CONTENUTI E DURATA
Il corso si rivolge alle famiglie che intendono procreare o che hanno procreato ricorrendo a tecniche di procreazione assistita o all’adozione.
Il corso è strutturato per piccoli gruppi ed è anche possibile prevedere incontri per singoli nuclei familiari.
Esso si articola in tre incontri della durata di due ore ciascuno volti a
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Informare:
il primo incontro è volto a mettere in luce la complessità del Setting che rende difficile il suo racconto e l’importanza di costruire il romanzo familiare.
Riabilitare:
nel secondo incontro verrà illustrata l’importanza di definire i rispettivi ruoli per armonizzare il progetto generativo dei genitori con i bisogni di continuità e di rassicurazioni dei figli.
Abilitare:
l’ultimo incontro sarà dedicato alla creazione del nuovo romanzo familiare.
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PROFESSIONISTI
Eliana Girtanner: psicologa, psicoterapeuta, esercita la libera professione a Milano e Seregno, è stata Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Milano e Consulente Tecnico d’Ufficio in materia di famiglia.
Bona Guidobono Cavalchini: psicologa, psicoterapeuta, mediatrice familiare, esercita la libera professione a Milano e svolge attività di Consulente di Parte in materia di famiglia, è stata Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Milano e avvocato del Foro di Milano.